Prima di raccontare un viaggio così devi raccogliere le idee. Non solo le idee, le sensazioni. È stato un viaggio fuori dalla nostra zona di comfort, tra avventure e disavventure, alle presa con barriera linguistica, straniamento, disagio… anzi #disagiostan. Abbiamo guidato per 5000 km, incontrato persone dai modi ruvidi e genuini, perso il conto delle madrase visitate e dei sobbalzi presi col fuoristrada. Questo viaggio ci ha arricchiti, forse più di altri. Ci ha portato un passo oltre i nostri limiti, ci ha reso consapevoli di noi stessi e del nostro legame, ci ha insegnato a fare squadra sempre, a comprendere gli altri pur senza capirli. Come tanti dei nostri viaggi, è stato un viaggio di cuore e pancia, polmoni e occhi, seguendo la brezza sulla pelle, per accogliere il nuovo e permettergli di cambiarci.

Il nostro itinerario in Asia Centrale
Come organizzare un viaggio in Asia Centrale
Risorse online
Online ci sono due risorse utilissime per iniziare da zero ad organizzare un viaggio in Asia Centrale:
- Pain de Route: probabilmente quando ti sei interessato all’Asia Centrale sarai capitato su uno dei canali di Eleonora Sacco: ha viaggiato a lungo in Asia Centrale e sul suo sito trovi tante informazioni utilissime e anche i suoi splendidi racconti di viaggio.
- Caravanistan: è un sito in inglese con tantissime informazioni su ogni angolo dell’Asia Centrale. Il vero bonus però è il forum dove decine e decine di viaggiatori di scambiano notizie aggiornate su ogni Stato e su ogni aspetto del viaggio.
Come spostarsi in Asia Centrale
Per iniziare a organizzare il tuo viaggio in Asia Centrale per prima cosa devi decidere come spostarti. In Uzbekistan c’è una efficiente rete ferroviaria, in tutti i paesi ci si può spostare in sicurezza utilizzando i mezzi pubblici. I mezzi più sfruttati sono i taxi collettivi, chiamati marshrutke. Noi, invece, abbiamo scelto di noleggiare un fuoristrada per avere completa autonomia di movimento. Noleggiare un’auto in questi paesi non è facile e lo è ancora di meno trovare qualcuno che consegni e ritiri l’auto in due luoghi differenti. Il costo del noleggio di un fuoristrada si aggira sui 90$ al giorno: sì, è caro. Altra cosa da sapere è che qui le automobili sono, diciamo, “vintage”: il nostro fuoristrada era un Land Cruiser del 1994 con oltre 400000 km! Spesso lo stato di manutenzione delle automobili non è il massimo… il suddetto fuoristrada, ad esempio, aveva tutta una serie di “accrocchi” artigianali tenuti insieme – letteralmente – col nastro isolante… ed effettivamente il suddetto fuoristrada ci ha lasciato a piedi a metà strada… ma questa è un’altra (dis)avventura che ti racconteremo presto.
Dove dormire in Asia Centrale
Per quanto riguarda guesthouse e hotel, qualcosa si riesce a trovare ad esempio su booking (vale soprattutto per l’Uzbekistan o per le città più grandi). Per i luoghi più remoti, come i parchi del Kazakistan oppure i villaggi del Kyrgyzstan oppure per le esperienze in yurta, si trovano molti contatti online, utilizzando il forum di Caravanistan oppure Google Maps o anche Instagram. Quasi sempre troverai un contatto whatsapp e con l’aiuto di un traduttore o scrivendo in inglese (in questo caso il traduttore lo usano loro) potrai prenotare la stanza, la yurta o la cena.

Cosa aspettarsi dall’Asia Centrale
L’Asia Centrale è come una pietra davanti alla faccia. Ti scontri con una spaccatura enorme tracciata dalla difficoltà nel comprendersi (a meno che tu non parli russo, naturalmente). Ad esempio: ai distributori bisogna dire quanti litri di carburante si vuole acquistare; a poco è valso imparare dal traduttore la parola “polnyy” per chiedere il pieno, quasi nessuno capiva cosa intendessimo. All’inizio è straniante. Ti sembra di essere su un altro pianeta dove anche la gestualità è diversa. Poi, poco alla volta, impari. Impari che la prima cosa da fare, sempre, è stringere la mano, a chiunque, conosciuto o sconosciuto, anche quando devi soltanto chiedere un’indicazione stradale. Impari che i dolci arrivano in tavola prima di tutto il resto o che sono già lì, belli incellophanati in attesa che i commensali si siedano. Impari che le fotografie con tanto di didascalia con il nome della pietanza che appaiono sui menù sono fuorvianti o addirittura casuali, mica come in Giappone. Impari che sotto quella patina ruvida le persone sono gentili, ci provano ad aiutarti, chiedendosi perché diavolo sei arrivato fin lì sapendo dire solo “spasiba” e “dasvidania” ma apprezzando il tuo sforzo. Ci chiedevano da dove venissimo e come strabuzzavano gli occhi scandendo “I-ta-li-a!” senza crederci, come se solo un francese potesse arrivare fin lì da solo su un fuoristrada. Ci osservavano ridendo un po’ sotto i baffi, dimenticandosi di noi un istante dopo, senza che fossimo né un’attrazione né la normalità. “Niet russki?”, continuavano a chiederci, e noi “niet!” e poi un secondo dopo di nuovo, niet russki? davvero davvero?
Bisogna arrivare in Asia Centrale scordandosi dell’Europa. Qui non si sono adattati a ciò che il turismo europeo vuole (fa eccezione l’Uzbekistan). Ed è questo il bello: arrivare in un posto che è ancora autentico, quasi inviolato. Sì, significa anche #disagiostan, ma che sarà mai lo scarico della doccia che non va o il pavimento in PVC che si scolla o la carta igienica che ti viene consegnata al momento del check-in razionata in confronto all’essere uno dei pochi “eroici” viaggiatori arrivati fino lì da soli, a vivere senza filtro tutto il bello e il brutto che può capitarti su strade sterrate o asfalto a brandelli o prati sterminati tra le montagne.
Grazie. Ho adorato la frase: “ci ha reso consapevoli di noi stessi e del nostro legame, ci ha insegnato a fare squadra sempre”.
Nel nostro ultimo viaggio in Oman abbiamo avuto una disavventura con l’auto con cui ci siamo “piantati” nel mezzo del nulla più assoluto. E la cosa che ho apprezzato é stato proprio il nostro fare squadra, il non scoraggiarci, il non piangerci addosso, ma unire le nostre forze per trovare una soluzione.
E le tue parole mi hanno fatto rivivere esattamente quella sensazione.
Grazie per aver condiviso il tuo ricordo e la tua esperienza con noi.