Benvenuto a Rodi, dove potrai goderti un mare cristallino e insieme immergerti nella cultura: a Rodi si attraversa la storia partendo dall’antica Grecia, facendo una tappa nel medioevo fino ad arrivare ad epoche più moderne. E poi ci sono spiagge, villaggi assolati, foreste piene di farfalle, chiesette così bianche da far male agli occhi. In questo articolo abbiamo voluto creare una guida all’isola di Rodi, con i nostri consigli sui luoghi più belli da vedere, su ristoranti e locali e anche con qualche idea per organizzare al meglio il tuo itinerario sull’isola.
I siti di interesse da non perdere sull’isola di Rodi
Come sempre, ordinati secondo il principio del tutto arbitrario del nostro personale gradimento.
1. Acropoli di Lindos (e Lindos)



Questo sito archeologico è sbalorditivo: l’antica acropoli greca e il castello dei Cavalieri di Rodi si spartiscono il palcoscenico di questa altura a strapiombo sul mare. Su tutto svetta il tempio di Atena, o quel che ne resta: il colonnato dorico si staglia elegante contro l’azzurro del cielo, come a voler sfiorare il sole. Dalla vetta dell’Acropoli si ammira un paesaggio splendido sul bianco villaggio di Lindos, sulle scogliere battute dalla onde, sulla quieta baia di San Paolo. Scendendo, si arriva al castello medievale e ai resti della Chiesa bizantina di San Giovanni. È davvero bizzarro, in pochi passi, passare da un’epoca all’altra: sembrano lontanissime eppure qui a Lindos sono così compenetrate da sembrare un tutt’uno, anzi, un continuum temporale. Nonostante la coda all’ingresso e il gran caldo (ci siamo capitati a mezzogiorno e decisamente non te lo consigliamo: molto meglio arrivare sul posto la mattino presto!), la visita di questo sito merita la fatica. Ci è piaciuta decisamente molto meno la cittadina di Lindos ai piedi dell’acropoli: per quanto sia suggestiva, con i suoi vicoletti e gli edifici imbiancati a calce, è strapiena di turisti e di negozi di cianfrusaglie. Bisogna allontanarsi dalla folla per scovare angoletti suggestivi e purtroppo bisogna anche spicciarsi a goderseli prima che arrivi qualche altro gruppo di visitatori. Sicuramente l’orario sfortunato in cui siamo capitati in città non ha aiutato, è possibile che di primo mattino il villaggio sia splendido, chissà… se ci sei stato o se ci andrai, faccelo sapere.
2. Antica Kamiros


Kamiros fu una delle tre antiche città dell’isola di Rodi. Visse il massimo splendore in epoca dorica, eppure i resti giunti a noi sono di epoca successiva: non uno, ma due terremoti distrussero l’antica Kamiros. Questa antica città si sviluppava su tre livelli: sulla sommità vi era l’antica acropoli con il tempio di Atena e una grande stoá costruita sopra un bacino idrico; nel livello intermedio vi erano le abitazioni e infine nella zona inferiore vi erano gli edifici religiosi. Oggi non resta molto di questa antica città: le mura delle case, il colonnato di qualche tempio… Purtroppo i pannelli informativi sono piuttosto scarni di informazioni; nonostante ciò, mentre camminavamo tra i resti di Kamiros, ci sembrava che la brezza che filtrava tra le pietre ci portasse i suoni di quell’antica città. Questo sito archeologico è, secondo noi, molto suggestivo e ti consigliamo di includerlo nel tuo itinerario a Rodi.
3. Città vecchia di Rodi


Passeggiare nella città vecchia di Rodi equivale a fare un salto nel Medioevo: è racchiusa da una cinta muraria in splendido stato di conservazione, proprio accanto al porto. Le strade lastricate racchiudono piazze e palazzi antichi. Il più bello è senza dubbio il Palazzo del Gran Maestro dei cavalieri di Rodi: è un edificio imponente, forse un po’ tozzo, i cui interni (cortile compreso) ci hanno stupito per l’eleganza, parecchio in contrasto con l’aspetto asciutto degli esterni. Il cortile interno è decorato con motivi geometrici in marmo e circondato da statue ellenistiche. Nelle stanze del palazzo ci sono splendidi mosaici paleocristiani provenienti dalla vicina Kos e di epoca bizantina. Il palazzo originariamente fu costruito nel XIV secolo, ma andò distrutto completamente e fu ricostruito nella seconda metà del 1800; ciononostante camminando tra le stanze della fortezza sembra di tornare all’epoca dei cavalieri.
Il Palazzo del Gran Maestro si raggiunge percorrendo una splendida via acciottolata un po’ in salita, la via dei Cavalieri (Odos Ippoton). Su questa strada si affacciano gli ostelli delle lingue, antiche residenze dove alloggiavano cavalieri di diverse nazioni; sulla stessa strada si affaccia anche l’ospedale dei Cavalieri di San Giovanni, che oggi ospita il museo archeologico.
Nella parte turca della città vecchia, a brevissima distanza dalla via dei Cavalieri, si fa notare la bella moschea di Solimano il Magnifico: le facciate esterne sono di un singolare colore rosa, frutto dell’intonaco utilizzato sui muri. La moschea non è al momento visitabile all’interno; un punto di vista privilegiato per ammirarla, e più in generale per ammirare dall’alto la città, è la torre dell’orologio: la torre di per sé non è niente di che, ma il biglietto di ingresso permette di godere di un bel panorama e comprende una bevanda fresca.
Il nostro consiglio è di girovagare senza meta nei vicoli e per le piazze. Percorri le mura per un tratto salendo sui bastioni. Fermati in una delle belle piazze ombreggiate dagli alberi per pranzare o cenare. Esci da una delle tante porte e dirigiti verso il mare, dove due statue di daino segnano il punto esatto dove poggiavano i piedi del famoso Colosso di Rodi. Da oltre due millenni la gigantesca statua non c’è più, ma la sua fama è giunta fino a noi grazie ai racconti di Plinio il Vecchio (se ti è venuta la pelle d’oca ricordando i tempi del liceo e delle versioni di latino, tranquillo, ti capiamo). Il colosso fu così imponente da meritarsi di essere una delle sette meraviglie del mondo antico; crollò a seguito di un terremoto e la gente di Rodi lasciò a terra i blocchi spezzati della statua temendo l’ira del dio Elio se avessero tentato di ricostruirla. Poi arrivarono gli arabi che smembrarono la statua in piccoli blocchi per rivenderli ad un mercante ebreo. E bye bye Colosso.
PS. fai un salto anche alle rovine della Chiesa della Vergine del Borgo: non ti sembra che debbano arrivare i Nazgûl da un momento all’altro?
4. Valle delle farfalle



Questa valle racchiusa tra le montagne di Rodi sembra un piccolo angolo strappato dall’eden. In questo santuario di circa 60 ettari vivono milioni di farfalle della specie Callimorpha quadripuntuaria. Nei mesi estivi queste farfalle migrano qui, in questa valle boscosa solcata da un ruscello, attirate dalla resina degli alberi. All’inizio farai fatica a scorgerle, perché quando si posano le loro ali sono mimetiche, scure con strie chiare, possono essere scambiate per foglie o corteccia. Basterà la prima farfalla che decida di prendere il volo ed ecco! un baluginio di rosso dall’interno delle ali svela subito la sua posizione. Da lì in avanti come giri la testa ti rendi conto che tronchi e rocce sono letteralmente rivestiti di farfalle! La cosa incredibile è che, nonostante sia un luogo molto turistico, abbiamo trovato molta quiete e rispetto per questi piccoli animali: quasi nessuno parlava ad alta voce e tutti, dal bimbo alla nonnina, erano intenti ad ammirare la bellezza effimera delle farfalle e a sognare di vederle alzare in volo tutte insieme in una nube delicata.
5. Castello di Monolithos



Su una delle tante alture di Rodi, sulla costa occidentale, restano le rovine di una antica fortezza da cui i cavalieri sorvegliavano il Mediterraneo. Del castello restano soltanto le mura: al loro interno la cappella di Agios Panteleimon si erge bianchissima tra le pietre, circondata da alberi dal tronco un po’ contorto. Il muretto di pietre asimmetriche, la croce perfettamente dritta così in contrasto con l’aspetto un po’ rugoso della facciata, l’arco in pietra che sorregge la campana e soprattutto il fatto di essere abbandonata quassù tutta sola: tutto contribuisce a creare un’atmosfera un po’ mistica attorno a questa chiesetta. Il panorama che si gode da quassù, poi, è meraviglioso. Ti consigliamo, prima di arrivare a Monolithos, di fare una tappa al punto panoramico che ti abbiamo indicato sulla mappa a piè pagina dove troverai anche due chioschi che vendono olio, miele e frutta: noi abbiamo fatto merenda a base di acini d’uva dolcissima e uno scenario wow.
6. Castello di Kritinia


In miglior stato di conservazione rispetto a Monolithos e con un panorama ugualmente straordinario, il castello di Kritinia è meno noto del precedente ma secondo noi merita una tappa. Questo castello veneziano fu costruito su tre livelli, che sono tutt’ora visibili. Dopo essere saliti sulla collina, ci siamo trovati davanti ad una porticina socchiusa attraversata la quale si è svelato non solo il panorama ma anche il castello. Non ci sono più sale o stanze, il castello è in rovina, eppure si percepisce tutto il fascino della storia di chi si affacciava ai bastioni per sorvegliare il mare sperando di non scorgere le navi ottomane.
7. I villaggi dell’interno e i vini
Che siamo amanti del vino ormai lo sai. Nell’interno di Rodi, in una zona dove la maggior parte dei turisti non arriva, ci sono piccole cittadine un po’ sonnolente in cui si produce vino. Una di queste cittadine è Emponas, dove si trovano alcune cantine che propongono degustazioni. Abbiamo scelto di fermarci nella cantina Kounakis perché ne avevamo letto sul sito di un’altra travel blogger: abbiamo scelto la degustazione abbinata di vino e formaggi e prenotato per l’ora di pranzo. Siamo arrivati in un giorno caldissimo e ci siamo seduti all’ombra del loro pergolato dopo aver visitato l’azienda agricola. Abbiamo affrontato qualcosa come 14 diversi assaggi tra vini bianchi, rossi e liquori. La particolarità dei vini di Rodi è che i grappoli, prima della spremitura, vengono immagazzinati in una camera raffreddata ad azoto liquido, un processo che ci è sembrato di primo acchito un po’ bizzarro ma che serve, ci è stato spiegato, per migliorare la qualità del vino. In tutta onestà, i vini di Rodi sono per lo più piacevoli da bere, ma senza un gran carattere e, in definitiva, non ci hanno entusiasmato.
8. Prassonissi
Prassonissi è il punto più a Sud dell’isola di Rodi; la sua particolarità è che questa spiaggia separa il Mar Egeo e il Mar di Levante con una sottile lingua di terra che con l’alta marea viene completamente sommersa. Questi due mari sono estremamente differenti: da un lato la baia è calma, mentre dall’altro lato il mare è agitato dal tiepido vento di meltemi. Prassonissi è un paradiso per gli amanti del windsurf e del kitesurf: anche per chi non pratica questi sport attivamente, le vele e gli aquiloni che scivolano sulle onde e nel cielo creano una danza acrobatica bella da osservare. Con la bassa marea, l’orlo schiumoso di flutti si allontana ed emerge una stretta striscia di sabbia che permette di raggiungere a piedi un piccolo promontorio dove si trova un faro.
Le spiagge più belle di Rodi

Secondo la nostra personale opinione (e tenendo conto che non le abbiamo viste tutte), le due spiagge più belle sono la spiaggia di Agathi e la baia di Anthony Quinn. Facciamo una premessa, soprattutto per chi non ci conosce: non siamo grandi amanti delle spiagge. O meglio: ci piace goderci il mare, magari anche lasciare che il sole ci asciughi dopo il bagno, ma non siamo spiaggiari. Non abbiamo avuto molta fortuna con lo snorkeling, ma in ogni caso il mare greco è piacevolissimo per un tuffo rinfrescante. L’acqua è cristallina, ci sono spiagge sia sabbiose sia rocciose, ci sono scogli meravigliosi da cui tuffarsi e molte calette raggiungibili soltanto via mare. La spiaggia di Agathi l’abbiamo amata perché poco affollata, raccolta, con un mare eccezionale, morbidi fondali sabbiosi e tanta quiete. La baia di Anthony Quinn, al contrario, è molto più affollata (l’abbiamo trovata affollata anche se ci siamo andati nel tardo pomeriggio) di gente che ci arriva via terra e anche di chi, invece, la raggiunge via mare; la baia è senza dubbio alcuno molto bella, il mare è limpido e ci sono parecchi pesci tra gli scogli.
In generale, la maggior parte delle spiagge di Rodi sono libere ed attrezzate con cabine per cambiarsi e docce; accanto alla spiaggia libera molto spesso c’è una zona in cui è possibile affittare lettini e ombrelloni e c’è praticamente sempre almeno un bar o un chiosco. Le spiagge sul versante orientale di Rodi sono le più affollate, con mare calmo e caldo, mentre le spiagge sulla costa occidentale sono più rocciose e leggermente meno battute.
Qualche riga fa ti abbiamo detto che non siamo spiaggiari, ma questa volta a Rodi abbiamo voluto provare e l’ultimo giorno abbiamo prenotato un gazebo fronte mare in un beach club di Faliraki in un’esperienza un po’ vip. Con camerieri pronti a portarci cibo e cocktail direttamente sotto il gazebo, il riparo piacevole dell’ombra e il respiro costante delle onde è stato un bel modo di rilassarsi per qualche ora… non ci crederai, ma ho resistito più del previsto in questo dolce(amaro) far niente!.
Cosa NON fare a Rodi
La prima cosa che non solo ti sconsigliamo, ma che ti chiediamo di non fare è salire all’acropoli di Lindos a dorso d’asino. Ti proporranno ad ogni passo di farti portare all’acropoli con gli asini, magari anche ad un prezzo favorevole: non farlo. Quei poveri animali vengono tenuti per ore sotto il sole senza poter bere, in condizioni di sfruttamento e maltrattamento deprecabili, spesso con le zampe legate insieme in modo che non possano allontanarsi. Sì, la salita all’acropoli può essere faticosa, soprattutto con il caldo: il nostro consiglio è di partire al mattino presto quando le temperature sono ancora gradevoli (così, tra l’altro, troverai il sito molto meno affollato) e di goderti ad ogni passo lo splendido panorama.
La seconda cosa che non vale la pena di fare a Rodi, secondo noi, è visitare le “Seven Springs”. Si tratta di un sito montagnoso dove un rigagnolo d’acqua origina da sette sorgenti che attualmente si trovano nel bel mezzo di un ristorante turistico; l’acqua si incanala poi in una galleria di cemento non illuminata, all’interno della quale si può entrare a piedi (cosa che fa gran furore anche se non capiamo perché) per poi gettarsi in una bassa cascata artificiale che è diventata un punto Instagram… Se siete curiosi di fare un trekking in montagna attraverso le gallerie, molto meglio dirigersi a La Palma e percorrere il sentiero alle Nacientes de Marcos y Cordero (non ora visto che c’è un’eruzione vulcanica in corso, eh!).
Indirizzi utili a Rodi (ovvero mangiare, bere e noleggiare uno scooter)
La cucina di Rodi propone molti piatti di pesce, qualche classico come i gyros e il pane pita con la salsa tzatziki e parecchi piatti vegetariani a base di feta (un po’ tutti uguali sul lungo). Il posto migliore dove abbiamo mangiato e bevuto durante il nostro viaggio a Rodi è Rattan, un ristorante di cucina creativa e cocktail bar; qui abbiamo trovato piatti (vegetariani e non) buoni e cocktail eccellenti, oltre ad un servizio garbato e attento. Per altri indirizzi potete guardare la mappa qui sotto: tutti i posti che abbiamo indicato li abbiamo testati ed approvati.
Ultimo consiglio: per spostarti sull’isola noleggia uno scooter! A Rodi ci sono sostanzialmente due strade principali che possono essere molto molto trafficate, per non parlare del delirio del trovar parcheggio, soprattutto se ti trovi sull’isola in estate. Il nostro consiglio è di noleggiare uno scooter: è perfetto visto che le distanze sono brevi e potrai spostarti e parcheggiare con facilità praticamente dappertutto. Guidare lo scooter non presenta grosse difficoltà (nulla a che vedere con guidare lo scooter a Bali, tanto per dire), ma chiaramente è meglio se non è la prima volta che ne prendi in mano uno. Noi abbiamo noleggiato con Elephant Rent a Moto a Faliraki e ci siamo trovati bene.
Mappa di Rodi con tre itinerari di una giornata
In questa mappa ti abbiamo indicato luoghi da visitare, spiagge, ristoranti e tutto ciò che ti consigliamo di Rodi. In più, se apri la barra laterale nella mappa, sul fondo, trovi tre proposte di itinerari che occupano un’intera giornata: attiva la visualizzazione e scegli da dove iniziare ad esplorare l’isola di Rodi.
Scopri il meglio di Rodi nel nostro video
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Che bellezza l’isola di Rodi!Credo che il posto che mi piacerebbe di più visitare è il santuario delle farfalle, dev’essere meraviglioso! Trovo giusta e doverosa la vostra segnalazione sugli asini dell’acropoli, mai sfruttare questi poveri animali!
Per noi è fondamentale che le esperienze che viviamo, in viaggio e non, siano etiche. Speriamo che questa nostra segnalazione possa far riflettere anche chi magari non lo ha mai fatto prima.