Dopo tre giorni di viaggio quasi ininterrotto, giungiamo infine al Parco Nitmiluk, vicino a Katherine, nel Northern Territory australiano. Il Nitmiluk si trova un po’ al di fuori dei classici itinerari turistici, ma per noi, in arrivo da sud lungo l’Explorers Way, è stato invece una piacevole tappa per lavare via dalle ruote un po’ della sabbia rossa dell’outback.
Il Parco Nitmiluk si snoda lungo il letto del fiume Katherine, che ha scavato delle meravigliose gole rocciose dove le acque smeraldine del fiume creano delle piscine naturali. Esplorare il parco è possibile in vari modi: a piedi, con un lungo trekking di 5 giorni (ci sono anche percorsi più brevi); in elicottero; in barca o in canoa. La nostra prima scelta sarebbe stata la canoa, se non che, purtroppo, al momento di prenotare non c’era più disponibilità; abbiamo allora optato per il giro in barca che si è rivelato particolarmente piacevole. Le escursioni in barca variano per lunghezza ed orari di partenza. Noi abbiamo scelto quella del mattino, per evitare la canicola pomeridiana. La barca risale il fiume lentamente, permettendo allo sguardo di perdersi lungo le pareti verticali di roccia e di avvistare qua e là qualche coccodrillo che ha risalito il fiume. Giunti alla prima pozza, si abbandona la barca e si supera a piedi un breve scalino roccioso, per poi risalire su un’altra barca e proseguire la navigazione. E così ancora fino a raggiungere una delle aree più remote del parco. Al ritorno, ci fermiamo per un bagno in alcune piscine naturali, dove l’acqua ha una temperatura gradevole, ma il fondo è un po’ scivoloso per le alghe che ricoprono le rocce. Ci immergiamo inizialmente un po’ guardinghi, memori dei coccodrilli incontrati poco prima, ma presto il piacere dell’acqua fresca ci fa dimenticare ogni timore. Sguazziamo nella pozza fino a poco prima di dover risalire in barca; ci stendiamo sulle rocce qualche minuto per asciugarci al sole. Alla fine, considerando il caldo e la fatica di chi la canoa era riuscito a noleggiarla, non è andata troppo male!
Rientriamo al campeggio intorno all’ora di pranzo, ci mangiamo un’insalata sotto la frescura dei grandi alberi che ombreggiano le piazzole. Ci rilassiamo dopo il pranzo osservando un paio di wallaby che oziano nelle vicinanze del campeggio e leggendo un po’. Quando la calura inizia a scendere, ci incamminiamo per una breve escursione molto in salita che ci porta sull’orlo del canyon, dove si gode di una spettacolare vista sulle gole del parco.
Ceniamo al chiosco del campeggio accanto alla piscina, mangiano pollo ed hamburger. La sera ci godiamo le stelle sulle sedie da picnic prima di andare a letto. La notte ci sveglia un piccolo disastro: un ramo dell’albero proprio accanto al nostro camper si spezza e cade sul fuoristrada parcheggiato vicino al nostro. Per puro miracolo, il tronco non colpisce la tenda sul tetto all’interno della quale i nostri vicini stavano dormendo.
Al parco Nitmiluk abbiamo trascorso due notti e dedicato un’intera giornata. Ci si può fermare tuttavia un paio di giorni perché ci sono molti percorsi di trekking e la possibilità di esplorare interamente le gole in canoa. La mattina della partenza abbiamo fatto una breve deviazione verso sud per vedere le Cutta Cutta Caves, grotte calcaree a circa 15 m di profondità che ospitano una grande varietà di animali, tra cui un timido serpente bianco e arancione che abbiamo incontrato lungo il percorso. All’interno delle grotte, le pareti luccicano per il carbonato di calcio cristallizzato all’interno delle rocce. A questo si deve il nome delle grotte: Cutta Cutta in lingua Jawoyn significa “molte stelle”: i nativi credevano che in questa grotta le stelle si fermassero a riposare – da qui il nome. Vi segnaliamo che in alcuni periodi dell’anno le grotte non sono visitabili perché allagate.
Infine, risaliamo sul nostro fido Bert e guidiamo verso la tappa successiva, la penultima, il Parco Kakadu.
Qui il video della settima puntata lungo l’Explorers Way – Enjoy!
::::Info utili::::
Dormire
Nitmiluk: Nitmiluk Caravan and Camping campeggio ombroso proprio accanto al centro visitatori del parco, con servizi puliti e completi.
Mangiare
Nitmiluk: al campeggio c’è un piccolo locale che propone cibo da fast food a bordo piscina; a pranzo è invece possibile mangiare piatti in stile tavola calda presso la Caffetteria del Centro Visitatori. Per chi vuole, è anche possibile cenare al ristorante del Cicada Lodge.
Guidare
Km percorsi: 442 km
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L’Australia è uno di quei posti che sogno da sempre e non vedo l’ora di poterci andare anch’io anche perché più leggo i vostri racconti più vorrei partire subito! Io però vorrei andarci in tenda piuttosto che in camper, secondo te è fattibile? Quel che mi fa più paura sono gli animali che potrebbero intrufolarsi nella tenda. Dicono che in Australia ci siano gli animali più pericolosi del mondo…
Ciao Claudia. Crediamo che sia fattibile, in giro abbiamo visto molte persone in tenda. Molti poi hanno il fuoristrada attrezzato con la tenda sul tettino. In Australia ci sono animali pericolosi, è vero, ma fermandosi all’interno delle aree attrezzate per il camping credo che si riducano anche questi rischi
Non amo molto viaggiare in camper, e devo essere sincera ho sempre evitato come la peste le proposte di viaggio in camper. Ma devo dire che un viaggio di questo genere o lo si fa così o nisba! E solo per un avventura del genere potrei cedere, per la gran gioia di mio marito ??
Annalisa io non ho mai amato i viaggi in camper e, in tutta onestà, la scelta del camper è nata per abbattere un po’ la spesa di questo viaggio così lungo. Alla fine, però, sono felice di aver fatto questa esperienza di puro on the road in camper perché credo che pernottare in hotel avrebbe in qualche modo “rovinato” l’esperienza
Mi manca questa parte dell’Australia, che come hai detto non è molto facile da raggiungere ma nasconde delle meraviglie .Vediamo se il prox riesco a partire
E’ una parte di Australia che a noi è piaciuta per la forza della natura che vi abbiamo visto. Ti auguriamo di riuscire a partire 🙂
Che bella avventura che avete fatto in una zona remota dell’Australia! Noi ci siamo stati ma non ci siamo spinti fino a lì! Bravi e coraggiosi, complimenti!
Grazie Sara, in effetti il nostro obiettivo era proprio un viaggio avventuroso anche in posti meno noti del’Australia!
Io avrei avuto un po’ a paura a fare il bagno ma il giro in barca è davvero bello. Interessante che ci siano tappe da fare a piedi per poi continuare di nuovo con la barca, un’escursione di cui non ero affatto a conoscenza. Complimenti!
Simona, in realtà, stando a quanto ci hanno detto, nelle pozze in genere i coccodrilli non si avventurano perché preferiscono le sponde del fiume sabbiose. Certo è che abbiamo scrutato per bene acqua e rocce prima di immergerci!
Piscine naturali, grotte, canguri, serpenti bianchi e arancioni… Il racconto di questo viaggio mi ha davvero catturata. Amo esplorare (leggendo) luoghi che per me sarebbero difficili da raggiungere. Grazie
Grazie Raffi, siamo felici di averti fatto viaggiare con la mente
I vostri racconti sono sempre densi di particolari e con indicazioni molto utili per questo mi piace leggervi!!! Questo parco in Australia deve essere veramente bello…io non ci sono mai stata e adoro la natura e i parchi! Segnerò i vostri consigli!
Grazie Sara per le tue belle parole: siamo felici di fornire ad altri viaggiatori spunti utili e nuove idee!
Nel mio viaggio dell’estate scorsa ho girato il Kakadu NP, ma non sono riuscita ad arrivare fino al Nitmiluk… che zona bellissima!
Il Kakadu è stata la nostra ultima tappa prima di raggiungere Darwin! Ne parleremo nella prossima puntata… Hai ragione comunque nel dire che la zona nord del NT è super
Che bell’avventura nelle zone più remote del parco. Vi siete arrischiati ad addentrarvi nell’acqua nonostante i coccodrilli. Esplorare la natura dal lato acqua è sempre un’esperienza bellissima, e poi tutti quegli incontri con gli animali devono essere stati emozionanti.
Sì, all’inizio un pochino di timore lo avevamo, ma abbiamo scrutato bene acqua e riva e poi… c’erano altri bagnanti più paffutelli di noi! 😛