Arriviamo al parco Kakadu, la nostra ultima tappa prima dell’arrivo alla destinazione finale Darwin. È tardo pomeriggio, nel campeggio ci riceve una ragazza che parla italiano. Abbiamo subito una piacevole sorpresa: annessa alla piazzola c’è una piccola casupola con un bagno privato, un lusso dopo settimane di bagni in comune, pure puliti. Dopo una bella doccia rinfrescante (qui al nord le temperature si aggirano intorno ai 28-30°C), ci concediamo un aperitivo analcolico nel bel bar del campeggio.
La mattina successiva ci dedichiamo all’esplorazione del Parco Kakadu, famoso per le pitture rupestri, i coccodrilli ed il bird watching. Iniziamo la visita da Ubirr, uno dei siti più importanti, dove è possibile trovare pitture rupestri di diversi stili e risalenti a differenti epoche storiche. Animali dipinti con lo stile ai “raggi X” oppure uomini con la testa di patata dolce: i nostri antenati avevano un bel po’ di fantasia. A dire il vero, secondo la tradizione, le pitture rupestri che si osservano qui a Kakadu sarebbero opera degli Antenati Creatori, perché situati in punti della roccia difficili da raggiungere senza montacarichi o altre strutture. L’altro sito imperdibile è Nourlangie, dove ammirare altre pitture forse di altri artisti, forse degli stessi. Quel che è certo, condividevano una visione.
Oltre alle suggestive pitture rupestri, i paesaggi del parco lasciano senza fiato. Siamo saliti al Nadab Lookout, vicino a Ubirr: lassù lo sguardo abbraccia l’intera pianura alluvionale, il verde colpisce gli occhi e sovrasta ogni altro colore, il cielo si corica molle all’orizzonte comprendo la terra e gli occhi arrivano incerti a capire dove sia il confine tra i due. Sedetevi su una roccia, lasciate che la brezza vi renda fogliame, lasciate che la polvere vi si posi addosso e a quel punto, probabilmente, sentirete di essere in armonia. Con la Natura, con voi stessi, con il tutto.
Altra attrattiva del parco Kakadu sono i coccodrilli: noi abbiamo fatto una piacevole escursione in barca e ne abbiamo avvistati decine. Abbiamo navigato fino al Cahill’s Crossing, un rivolo di strada che attraversa l’East Alligator River (il nome è tutto un programma…). Il guado si può attraversare solo con la bassa marea, quando i numerosi coccodrilli che popolano le rive dell’East Alligator River osservano l’andirivieni di auto con aria bonacciona. Tutt’altro discorso quando le acque si alzano: a Jabiru (uno dei centri abitati all’interno del parco) è esposta una raccolta di fotografie e di articoli di giornale su persone rimaste intrappolate sulla capotte dell’auto (per dirne una), accerchiati dall’acqua e dai coccodrilli, che bonaccioni a quel punto non lo erano affatto. Quando siamo arrivati a Cahill’s Crossing, l’acqua copriva parzialmente il guado e, sebbene alcuni coraggiosi australiani con il 4X4 tentassero comunque l’attraversamento, noi con Bert abbiamo desistito.
Ultima attrattiva del parco Kakadu è la meravigliosa fauna avicola che popola i fiumi e gli specchi paludosi che abbondano nel parco. Noi abbiamo costeggiato l’Anbangbang billabong, dove oche, cicogne dal collo nero (jabiru), aironi e anatre pascolano pigramente nell’acqua bassa alla ricerca di cibo. L’atmosfera sarebbe ideale per un picnic, non fosse per gli innumerevoli cartelli che invitano a “Be Crocwise”, cioè a fare attenzione ai coccodrilli.

Dopo la piacevole tappa al parco Kakadu, siamo pronti a ripartire: destinazione Darwin. La meta finale del nostro viaggio on the road. L’arrivo della Stuart Highway (o Explorers’ Way). I kilometri che ci separano non sono più molti, e buona parte sono all’interno del parco Kakadu. Raggiungiamo Darwin all’ora di pranzo, ci fermiamo al Waterfront e pranziamo osservando i bambini che giocano nel parco acquatico protetto da cubomeduse e coccodrilli. Trascorriamo il pomeriggio passeggiando nei giardini botanici di Darwin, poi, stremati dal caldo, ci dirigiamo al nostro camping dove ci tuffiamo in piscina. La sera facciamo i bagagli, svuotiamo la nostra casa mobile di tutti gli oggetti di uso quotidiano (detersivi, olio, ecc) e li lasciamo nella cucina da campo del campeggio, nella speranza che qualche viaggiatore, magari in partenza verso sud, possa usufruirne. Lasciamo anche un bigliettino per augurargli buon viaggio. Lasciamo Bert al noleggio e ci facciamo venire a prendere da un taxi che ci porta in aeroporto, pronti per il lungo viaggio di ritorno, attraverso qualcosa come 14000 km di terra e mare.

Qui il video dell’ottava e ultima puntata del nostro viaggio on the road – Enjoy!
::::Info utili::::
Dormire
Kakadu: abbiamo dormito nell’ottimo campeggio dell’Anbinik Kakadu Resort. Oltre alla location tranquilla ma comoda ai servizi di Jabiru (si raggiunge a piedi), il campeggio offre la meraviglia di un bagno privato annesso ad ogni piazzola.
Darwin: il Discovery Parks di Darwin ha alcuni limiti, tra cui avere piazzole non ben delimitate, avere un’alta densità di occupazione, un negozio poco fornito ed essere lontano dal centro (e quindi da ristoranti e locali); ciononostante può essere un punto di sosta strategico se dovete pernottare prima di recarvi in aeroporto.
Mangiare
Kakadu: al Kakadu Lodge, intorno alla piscina, un semplice ristorante offre piatti da bistro con un tocco etnico
Darwin: noi abbiamo pranzato al Wharf One Food & Wine, dove abbiamo mangiato buoni piatti di cucina internazionale.
Escursioni
Kakadu: Guluyambi Cultural Cruise organizza crociere sul fiume con guide native che, oltre a spiegarvi della fauna e flora del fiume, racconteranno anche alcuni aneddoti per spiegare la cultura aborigena.
Guidare
Km percorsi: 253 km
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Il parco deve essere bellissimo, ma mi hanno impressionato tanto le pitture rupestri: dopo millenni, ancora si vedono i colori
Hanno impressionato moltissimo anche noi: incredibile pensare che millenni fa qualcuno abbia disegnato quelle forme e che noi oggi possiamo ammirarle
Che bel viaggio avete fatto, ragazzi! Mi manca l’Australia del nord e del centro (ma pure dell’ovest: sono stata solo a sud-est). Darwin e i parchi che menzionate mi affascinano tantissimo. E pensare che anni fa l’Australia – paese che vedevo arido, poco accogliente – non mi ispirava affatto!
Noi amiamo i deserti e quella in Australia è stata una grande avventura; tuttavia rispetto ad altri luoghi (mi viene da pensare all’Africa, ad esempio) l’impronta che lascia l’Australia è più lieve.
Che viaggio meraviglioso, corrisponde all’idea avventurosa e selvaggia che ho dell’Australia! La scelta del camper è super, un modo per essere più liberi negli spostamenti che non avevo mai considerato per quel tipo di viaggio!
Beh sì, con il camper si è on the road per davvero! Soprattutto nella lunga traversata dell’outback è una “comodità”
Australia in camper…sai che non ci avevo mai pensato? Per assurdo ho sempre immaginato un viaggio in camper in America ma in Australia non mi era mai venuto in mente. Ecco adesso ho un nuovo sogno da aggiungere alla lista. ?
Il viaggio in camper, avventura a parte, ci ha anche permesso di abbattere un po’ i costi ?
Vorrei andare in Australia verso la fine dell’anno, perché da sempre mi piace passare un Capodanno lì, sto vedendo di trovare qualche buona offerta di viaggio e anche qualche itinerario, trovo utili i tuoi suggerimenti
Grazie Hartine, felice di esserti stati utili
Ragazzi, ma che avventure bellissime che fate! Ogni volta mi perdo nei vostri racconti. Ma i campeggi in Australia sono gratuiti? Perchè vedo che spesso si tende a fermarsi in questi grandi spazi durante gli on the road. Comunque dev’essere davvero emozionante vedere le pitture rupestri
Grazie Marta! I campeggi attrezzati non sono gratuiti ma non costano molto. In teoria in Australia non si potrebbe fare campeggio libero, ma moltissime persone lo fanno anche perché ci sono aree attrezzate con servizi igienici lungo la strada e aree ancora più attrezzate riservate ai camionisti
L’Australia è un mio grande sogno… Visitarla in camper deve essere stata semplicemente un’avventura incredibile!
Poi onestamente sono rimasta super affascinata dalle pitture rupestri che avete avuto modo di vedere in questa tappa, bellissime!
L’Australia è uno dei miei sogni nel cassetto, e questo itinerario in camper lo alimenta ancora di più! Viaggio emozionante, ricco di avventura e adrenalina! Spero un giorno di seguire le vostre orme ?
Grazie Valentina!
Per tanti anni ho fatto le vacanze in camper con i miei genitori per cui capisco benissimo la gioia di trovare una doccia privata: niente code, nessun problema se dimentichi qualcosa… Da piangere dalla felicità ?
L’Australia non l’ho mai vista, ma chissà, un giorno o l’altro. Sicuramente non vorrei trovarmi intrappolata sul tetto della macchina, circondata dai coccodrilli. Certo che c’è tanta gente fuori di testa!
I Kakadu NP è stato una vera scoperta… che natura fantastica! Però il caldo e l’umidità per me sono stati una dura prova!
Anche per noi è stata una bella scoperta, non ci aspettavamo di restare così colpiti dalle bellissime pitture rupestri (oltre che, come dici tu, dalla natura fantastica)
Se c’è un’esperienza che vorrei fare è proprio quella del camper e l’Australia visto le sue distanze mi sembra proprio il luogo adatto
Hai assolutamente ragione, potrai goderti appieno l’atmosfera del camper