Chianale neve

Chianale sotto la neve

Giornata del periodo Natalizio… voglia di atmosfere Natalizie… fuori piove… sconveniente visitare un mercatino… da suicidio un giro nei vari villaggi di Babbo Natale causa folla umana. Cosa fare? Prendiamo la macchina e saliamo su ed ancora su verso il colle dell’Agnello, direzione Francia, fino a scovare (mezzo seppellito nella neve) l’incredibile borgo di Chianale.

Chianale neve

Cos’è Chianale?

Chianale è l’ultimo borgo/frazione/paese (chiamatelo come volete) prima della linea di confine con la Francia ed è sito all’imbocco del Colle dell’Agnello in Piemonte.

Per arrivarci abbiamo passato i seguenti carismatici paesi della Val Varaita:

  • Piasco dove c’è il birrificio Kauss che fa la specialissima birra stouth “SantaKauss”… una roba divina.
  • Venasca dove fanno un pane davvero speciale e tutti bevono Pastis con menta all’aperitivo (quindi sono sempre tutti ubriachi o stanno per ubriacarsi).
  • Brossasco il paese del legno, dove fino a pochi anni fa praticamente tutti gli abitanti lavoravano il legno… dai mobili alle casse da morto. Ancora oggi ci lavorano artigiani abilissimi e l’amore per il legno regna sovrano. Non per niente Brossasco ha dato i natali al famoso detto “Figa di legno”.
  • Melle il paese che ha dato i natali al famoso Tumin del Mel, un formaggio buono da paura.
  • Frassino dove ci sono una serie di ristoranti fantastici, da quelli tradizionali a quelli di alta cucina (me perché proprio li? Bho?)
  • Sampeyre dove ci sono le prime piste da sci e dove si tiene la famosa Bajo (cercatela su wikipedia).
  • Casteldefino dove c’è un discutibile museo all’aperto di statue plasticose di Santi del Sud Italia… in Piemonte ai confini con la Francia…. Bene, ma non benissimo.
  • Pontechianale dove c’è un bellissimo lago ed altre piste da sci.

Infine arriviamo a fatica a Chianale sgommando su 15 cm di neve fresca (in aumento causa tormenta di neve).

Chianale sotto la neve

Già l’atmosfera si è fatta più natalizia a partire da Sampeyre dove la pioggia ha cominciato a trasformarsi in neve, ma il culmine dell’atmosfera natalizia l’abbiamo raggiunto proprio a Chianale. Chianale potrebbe essere la location di un film o meglio ancora potrebbe essere un quadro vivente. Fino a pochi anni fa era un borgo dimenticato e malconcio dove pochi affezionati passavano qualche giorno in estate, poi la gente si è accorta del fascino di questo luogo e piano piano le case sono state ristrutturate, sono apparsi ristorantini e piccole locande, avanti così fino alla completa rinascita.

Cosa c’è da vedere a Chianale?

Tutto e niente!
Non troverete negozi (grazie a tutti gli dei attualmente in voga sulla terra), né “vie da passeggio” come nelle grandi località turistiche; non troverete bar alla moda per sfoggiare i vostri piumini della Colmar pagati quanto un alloggio a Nizza, non troverete il classico museo della tortura che oramai regna ovunque e… sia lodata madre natura e padre piano urbanistico… non troverete punti instagram!

Troverete un vero borgo di montagna, congelato ad un’epoca indefinita. Troverete case in pietra e legno con la muffa che cresce sui muri, porte in legno massiccio usurato dall’alternarsi di sole e neve, vie strette ed irregolari. Troverete una bellezza autentica, così autentica da lasciarvi senza fiato.

Bisogna immergersi in Chianale, andare avanti ed indietro nel tempo gustandosi le vibrazioni che ogni edificio emana, le sensazioni che si provano inerpicandosi per le vie o visitando la microscopica chiesetta sempre aperta, respirare l’aria buona di montagna per poi starnutire a causa di un fiocco di neve infilatosi (non si sa come) nel vostro naso. Visualizzate gli odori, respirate con gli occhi, sentite le case con il tatto, toccatele con le mani. Godetevi la pace della montagna.

Nevicata in Valle Varaita

Noi eravamo praticamente soli in mezzo al borgo, con la neve che ci cadeva addosso rendendoci simili a pupazzi di neve. C’era così tanto silenzio che sentivamo il rumore dei fiocchi che colpivano i cappucci delle nostre giacche.

Nevicata in Valle Varaita

L’inverno a Chianale è silenzio totale, mentre l’estate si riempie dei gridi delle Marmotte e del chiacchiericcio dei ricci… una sinfonia sublime in questo mondo di rumori meccanici, telefonini che sputano canzoni non richieste e gente che parla ad alta voce al telefono.
Quando sarete immersi totalmente in questa atmosfera, andate a farvi una mangiata al Risto-Museo “Le Montagnard”… è un ristorante, ma anche un museo della montagna, ma soprattutto è un luogo che sembra uscito da una fiaba. Un vecchio fienile sotterraneo riadattato a ristorante. Si mangia il cibo di montagna immersi in un’atmosfera surreale… ancora più surreale se, come nel nostro caso, fuori nevica così tanto da accumulare in 2 ore 35 cm di neve.

Qualche informazione sulla zona

Ci sono decine di percorsi per tutti i gusti e per tutte le gambe, in estate a piedi, bike o e-bike e d’inverno con le ciastre (racchette da neve), c’è un bellissimo lago a 3 chilometri dal centro abitato, c’è un piccolo museo della montagna, c’è il confine Francese a pochi chilometri, ci sono le piste da sci a pochi minuti ed una seggiovia che può portarvi in quota senza troppa fatica. D’estate ci sono i margari che, se fate i bravi, possono vendervi del vero formaggio di montagna e… ma dovete proprio essere stati bravissimi… potrete comprare in qualche bottega gli originali gnocchi della Val Varaita.

Il video di Chianale sotto la neve

12 commenti su “Chianale sotto la neve

  1. È decisamente il posto che piace a me, la montagna deve essere così a tutti gli effetti! Non avevo mai pensato di paragone il piumino ad un soggiorno in hotel 😉

  2. io amo la montagna in inverno tantissimo, non la disprezzo neanche in estate ma in inverno è come una cartolina davvero, poi qui vi andrei solo per il buon cibo quei taglieri di formaggio e salumi sono fantastici

  3. Bellissime queste foto!! Danno l’idea di aria natalizia e di festa! Dev’essere davvero bella questa zona! E che bei piattini!! Se mi concentro sento il profumo di quel bellissimo tagliere!

  4. Non ci torno da tanto tempo. Forse da quando ero bambina e andavo in montagna con i miei nonni che in estate vivevano a Sampeyre. Conosco quei paesini ma nei miei ricordi si confondono un po’ tutti. All’epoca sicuramente non c’era il birrificio Kauss né il risto museo che ho già segnato in lista!

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