Non avremmo potuto andare fino in Marocco ed accontentarci di Marrakech, per quanto bella, dinamica e piena di colore. Ma cosa vedere nei dintorni di Marrakech? Beh, la scelta è davvero ampia. Noi abbiamo preso un’auto e ci siamo diretti a Sud-Est, verso i monti dell’Atlante: abbiamo scoperto kasbah e set cinematografici e soprattutto ci siamo goduti la strada e la solitudine di questa mitologica catena montuosa.
Raggiungere Ouarzazate da Marrakech si è rivelato più complicato del previsto: i 200 km circa che le separano si snodano lungo strade di montagna e, più che altro, quando ci siamo stati noi (novembre 2019) abbiamo incontrato numerosissimi cantieri, cosa che ha rallentato ulteriormente la nostra marcia. In condizioni normali mettete in conto 4 ore abbondanti per tratta (forse a fine lavori la strada sarà più agevole, ma per ora non è così), quindi l’ideale è mettere in conto un pernottamento in zona per non trascorrere la maggior parte della giornata al volante.

Ait-Ben-Haddou
Uno dei motivi per fare tutta quella strada è raggiungere Ait-Ben-Haddou, una cittadella fortificata (ksar in berbero) che oggigiorno appartiene al patrimonio UNESCO. Adagiato sulla sponda del fiume Ounila spesso in secca, lo ksar fa la sua porca figura con i muri rossi di terra e di sole e un ciuffo di palme qua e là. La cittadella si trovava lungo una via carovaniera tra il Sahara e Marrakech e quasi sicuramente la sua fase di “gloria” è ormai passata. Tuttavia, l’interesse dell’industria cinematografica hollywoodiana ha permesso a questa meraviglia archeologica di essere restaurata e di arrivare a noi in tutto il suo splendore. Vi ricordate della cittadina in mattoni crudi di Al Hamra, in Oman? Se l’avessero restaurata, probabilmene l’atmosfera sarebbe stata simile a quella che si respira qui ad Ait-Ben-Haddou.

All’interno dello ksar si incontrano purtroppo molti turisti e altrettanti negozi di paccottiglia. Però, arrampicandosi verso l’alto e scegliendo i vicoli secondari ci si ritrova da soli a curiosare sopra i tetti, proprio come piace a noi. Sul lato nord-orientale della città, i vicoli conducono ad una porta inutilizzata, che si affaccia su una distesa di sabbia senza strada. Da qui non entra e non esce praticamente nessuno ed è uno dei punti più belli da cui ammirare la cittadella. Il panorama dal basso è più bello e suggestivo rispetto al panorama dalla cima dello ksar, almeno secondo noi.

Atlas Studios
Gli studios cinematografici più famosi di tutta l’Africa si trovano qui, a Ouarzazate. Certo, non siamo propriamente ad Hollywood (anche se parecchi film hollywoodiani sono stati girati qui), ma può essere divertente una breve sosta in questo posto. Purtroppo è complicato riuscire a partecipare alle visite guidate e ci si perde molto a gironzolare tra i set senza un cicerone a raccontare quale film vi sia stato girato o magari qualche aneddoto. Noi abbiamo riconosciuto il set di “Prince of Persia” e anche (forse) il set di Games of Thrones. Alla fin fine questi Studios non sono chissà che, più che altro un piccolo diversivo.

Ouarzazate e la kasbah Taourirt
Siamo arrivati alla vecchia Ouarzazate al tramonto. Il nostro riad è all’interno della parte vecchia della città ed ha una terrazza sul tetto proprio accanto alla kasbah, con un panorama che abbraccia i monti. Siamo stati accolti con biscotti e the alla menta sul tetto, mentre il sole calava e la luce in cielo diventava sempre più blu.

La mattina successiva, ci siamo svegliati e incamminati senza meta tra le viuzze della città vecchia. Abbiamo incontrato muratori al lavoro, gatti affamati, bambini e asini e infine ci siamo diretti verso la kasbah Taourirt, una delle meglio conservate del Marocco. Questo grande palazzo costruito con fango e paglia apparteneva ad una potente famiglia berbera che lo abitò fino agli anni Trenta del Novecento. Gli interni, un po’ labirintici, sono decorati con maioliche e stucchi. Se vi capiterà di arrivare presto, non troverete il guardiano all’ingresso e potrete aggirarvi da soli nelle stanze non ancora illuminate della fortezza. All’ingresso, si trovano persone che si offrono come guide turistiche, ma noi abbiamo preferito visitare la kasbah in autonomia.




La strada verso Télouet
Sulla via del ritorno, grazie al prezioso consiglio del gestore del riad, facciamo una deviazione, proseguendo lungo la strada P1506 che si stacca verso nord, raggiunge Ait-Ben-Haddou e prosegue piena di curve veso Télouet regalando paesaggi pazzeschi. Incredibilmente panoramica, questa strada poco battuta conduce a villaggi di montagna, vecchie kasbah in rovina, paesaggi brulli e solitari e ad un tratto affianca anche una foresta di conifere. Non è che ci siano luoghi da visitare o cose da fare lungo questo percorso; più che altro si può godere della bellezza desolata e intensa dei Monti dell’Atlante – cosa che per noi è stata più che sufficiente per consigliarvi la stessa deviazione. L’atmosfera è quasi post-apocalittica, con le case in terra e paglia, cotte dal sole, immerse nell’unico piccolo angolo verde che costeggia il fiume e intorno solo sole che rimbalza sulla roccia.

La strada poi si ricongiunge alla N9 che porta verso Marrakech: pur non essendo panoramica e piacevole come la precedente, la N9 conduce sulla sommità del passo Tizi n’Tichka a 2260 m, da cui si può gettare una bella occhiata a valle.
:::Info pratiche:::
Dove dormire
Riad Dar Kamar: la posizione di questo riad, all’interno della città vecchia di Ouarzazate, proprio accanto alla kasbah, è invidiabile. Gli interni sono in stile marocchino e molto suggestivi, come suggestiva è l’atmosfera sul rooftop, che vi troviate a sorseggiare un the al tramonto o ad ammirare i raggi del sole facendo colazione.

Dove mangiare
Lugo la strada si trovano parecchi piccoli ristoranti dove ci si può fermare a mangiare. Noi all’andata ci siamo fermati nei dintorni di Ighrem N’Ougdal in un locale a pois bianchi e rosa dove abbiamo mangiato ottimi spiedini di pollo. Al ritorno, invece, ci siamo fermati in un posto decisamente più turistico, nei pressi del colle Tichka, accanto ad un negozio di argan; il cibo, comunque, era abbastanza buono. A cena, abbiamo scelto di cenare nel nostro riad; tuttavia la scelta si è rivelata deludente.

Guidare
Rispettate sempre con attenzione i limiti di velocità: in questa zona, molto turistica, capita che la polizia piazzi degli autovelox con lo scopo di fare multe. I locali probabilmente conoscono questa abitudine e non si fanno fregare, invece spesso i turisti sì… come è successo a noi: niente di che, la multa era di una decina di euro, però, beh, se ne può fare a meno!
Il nostro video sui monti dell’Atlante in Marocco
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Il sud del Marocco è secondo me la parte più emozionante e intensa del paese. Sono stata due mesi in una paesino del sud e mi hanno segnato a vita: dai paesaggi, alla cultura, al silenzio, alla gente, agli odori. Un luogo meraviglioso. Avete fatto benissimo a noleggiare un’auto, è il modo migliore per visitare il territorio marocchino.
Wow, certo che in un mese avrai sicuramente avuto modo di immergerti completamente nella loro cultura, che bello!
Ho visitato questa zona poco meno di 10 anni fa ma ne ho ancora un vivido ricordo, soprattutto per l’emozione di trovarsi sul set del Gladiatore! Sicuramente torneremo un giorno.
Sono paesaggi brulli, ma “intensi”
Questo è un tratto che mi manca e mi piacerebbe fare moltissimo. Ho visitato il nord con Fes e Meknes ma l entroterra sembra splendida
A noi è piaciuto molto e te lo consigliamo!
Sono stata in Marocco, ma questa parte del Paese mi manca… Conto però di tornarci presto! Che bel giro avete fatto!
Grazie Maria Grazia, speriamo che tu possa tornare in Marocco ed esplorare ciò che ancora ti manca