Anche se di girovagare per le calli di Venezia non si è mai stanchi e se avete già visto tutti ma proprio tutti i luoghi veneziani che vi abbiamo suggerito, perché non dedicare una giornata alla scoperta delle isole della laguna di Venezia? Ogni isola ha una sua anima e un suo carattere; noi ne abbiamo visitate tre e vi raccontiamo cosa ci è piaciuto e cosa no.
Murano: l’isola del vetro
Murano è l’isola più famosa della laguna veneta, ma è anche quella che a noi è piaciuta di meno. Una “trappola per turisti”, o almeno così ci è sembrato. Decine di turisti scaricati qui solo per comprare un animaletto in vetro, con buona pace di chi della lavorazione del vetro ha fatto un’arte. Il primo approccio con l’isola è stato gradevole: al mattino presto il grosso dei visitatori ancora non era arrivato e così l’isola ci è sembrata placida e un po’ sonnolenta. Abbiamo gironzolato alla ricerca di una vetreria dove fosse possibile assistere ad una dimostrazione di soffiatura del vetro: la maggior parte delle vetrerie fa pagare una piccola somma per partecipare (da un lato può sembrare una “fregatura”, ma dall’alto non ci ha fatto sentire in obbligo di acquistare per forza qualcosa nell’immancabile negozio adiacente). Il mastro vetraio spiega brevemente il suo lavoro e le tipologie di lavorazione del vetro e poi procede alla dimostrazione, generalmente creando un cavallino o qualcosa di analogo, semplice (per lui) da fare e d’impatto. Al termine della dimostrazione, siamo tornati a gironzolare per le vie dell’isola che, nel frattempo, si erano popolate di turisti. Tra le botteghe non è sempre facile capire chi vende piccoli capolavori fatti a mano e chi, invece, vorrebbe rifilarti una cineseria come se fosse un’opera d’arte… questo ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Con la giusta pazienza e perseveranza, si trovano capolavori d’arte vetraria e a quel punto sarà solo il portafogli a decidere.





Burano: l’isola delle case colorate
Scappati da Murano prima degli altri visitatori, siamo approdati a Burano, piccola isola di pescatori che ha recentemente trovato fama sui social grazie al suo essere super “instagrammabile”. La piccola via che dalla banchina conduce al centro è stretta, stipata di persone e di negozi di merletto (la cui produzione è tipica di questa isola). Giunti in prossimità del canale che attraversa l’isola, la folla si disperde un po’ e iniziamo ad assaporare l’atmosfera di quest’isola, che ci sembra un po’ più genuina, un po’ più spensierata, un po’ più “da vivere” che “da comprare”. Ci infiliamo in tutte le viuzze che troviamo perché la grande attrazione di Burano sono le casette coloratissime: pare di trovarsi dentro un acquerello! Gli scorci sono centinaia, gli scatti si sprecano. Molti degli abitanti sembrano divertirsi con questa girandola di colori, tanto da stendere ad asciugare al vento panni colorati in tinta con l’intonaco o da piazzare biciclette e panchine a sottolineare la bellezza dei contrasti cromatici. La casa più famosa di tutte è quella di Bepi Suà, decorata con forme geometriche di tutti i colori: Bepi fu appassionato d’arte e di cinema, vendeva caramelle nella piazza e in estate stendeva un grande lenzuolo bianco sulla parete della sua casa e proiettava dei film nel suo campiello. A Burano ci fermiamo per cicchetti e spritz veneziano lungo il canale, in un piccolo bacaro molto frequentato che vi consigliamo perché ci è piaciuto: Eceoro Bistrò.












Torcello: l’isola bizantina
Dopo esserci rifocillati, ci spostiamo sull’isola di Torcello, uno dei più antichi insediamenti della laguna veneta. Quest’isola ci accoglie con un piglio più selvatico delle altre: ci sono canneti e cespugli che costeggiano la bella passeggiata lungo il canale che conduce alla Basilica bizantina per cui l’isola è famosa. Lungo la strada si incontra il cosiddetto ponte del diavolo, un piccolo ponte senza ringhiere che, secondo la leggenda, fu costruito in fretta e furia dal diavolo in una sola notte. Procedendo si raggiunge l’area archeologica dell’isola: la Basilica di Santa Maria Assunta risale al VII secolo e l’adiacente chiesa di Santa Fosca al IX secolo. Esternamente appaiono spoglie e imponenti, costruite in stile veneto-bizantino. Il vero tesoro è all’interno e, anche se il biglietto di ingresso ci è parso piuttosto caro, una volta arrivati fin qua vale la pena di pagare l’obolo per poter ammirare gli splendidi mosaici dorati che decorano l’interno della Basilica. Concludiamo la nostra escursione passeggiando attorno alla basilica, in compagnia delle zanzare.








Come spostarsi tra le isole di Venezia
La risposta è ovvia: con il vaporetto! A meno che non abbiate voi stessi o qualche vostro amico una barca, il modo più semplice per spostarsi è con il vaporetto: il biglietto giornaliero si può acquistare in biglietteria o in tabaccheria, dura 24 ore ed è la tariffa più conveniente se lasciare per un giorno la città di Venezia per avventurarvi in laguna.
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Sono passati diversi anni dallo stesso identico itinerario giornaliero alle isole veneziane e la sensazione sono state pressoché identiche! Mi sono innamorata di Burano e dei suoi colori ?
Che bello che le sensazioni siano simili: significa che anche a distanza di anni queste isole hanno conservato la loro identità e la loro atmosfera
Sono stata a Venezia solo di passaggio e, non avendo molto tempo, mi sono fermata solo a piazza San Marco, perdendomi quindi una visita approfondita della città e la visita alle isole. Mi piacerebbe assistere alla lavorazione del vetro di Murano, deve essere davvero affascinante. La prossima volta inserirò nell’itinerario anche le isole.
L’ultima volta che sono stata a Venezia è stata una breve fuga e non sono riuscita ad andare alle isole, le avevo viste tutte ma vari anni fa, la prossima volta che torno le voglio rivedere.
Anche io ho fatto lo stesso tour di isole qnd sono stata a Venezia 3 giorni! Siamo arrivati in treno, la abbiamo girata in lungo e in largo e abbiamo preso il battello alla scoperta di queste isole! Giro che rifarei con i miei bimbi
Meritano assolutamente!
Ci sono stata facendo il tour di 4 ore che parte da Piazza San Marco e mi è rimasto il desiderio di vederle in autonomia senza i tempi stretti del tour. Bellissime comunque, nonostante gli arrivi in massa dei turisti poi credo siano luoghi che mantengono le loro caratteristiche. Forse non facile vivere a Venezia e isole però per i residenti, è sempre più difficile resistere e quando i luoghi si svuotano non è mai un bene.
Senza dubbio deve essere difficile viverci a Venezia e isole, per tanti motivi… ma speriamo che ci sia chi continua a farlo perché, come scrivi tu, è triste quando i luoghi si svuotano dei propri abitanti
è un escursione che non mi perderei neanche io, se visitassi Venezia. Sono molto belle queste tre isole!! hahahah mi ha farro troppo ridere… Orcello!!!!!!!!! Lo correggi in continuazione hahahhaha
è una causa persa con i nomi, che vuoi farci ?
Anche io come voi durante il mio ultimo viaggio a Venezia ho dedicato un giorno alla scoperta delle isole e anche io come voi ho visitato Murano la mattina presto, Burano e poi Torcello che era già buio (ero andata a dicembre e le giornate sono irrimediabilmente più corte). Spero di tornarci presto e di visitare le isole ancora, mi avevano emozionato!
Secondo noi non visitare le isole della laguna significa perdersi parte del fascino di Venezia
Bellissimo e pittoresco giro! L’ho fatto con in barca e mi è piaciuto moltissimo. Sono paesi molto caratteristici e colorati. Ho comprato un coprilampada meraviglioso, che ancora mi guarda dal muro del corridoio e mi ricorda che sarebbe ora di tornare a comprargli un fratellino…
ti capiamo bene: è impossibile non tornare a casa con qualche souvenir perché ci sono oggetti, anche di artigianato, molto molto carini da acquistare
Murano e Burano ci sono stata diverse volte, Torcello mi manca. La visita ai laboratori di vetro è molto emozionante, è belo vedere come la materia prende vita.
Torcello è meno famosa delle altre isole, ma a noi è piaciuta per quel mix tra natura e architettura
Sono stata solo a Murano, e me ne sono innamorata immediatamente. vedere poi gli artigiani del vetro all’opera è stato per me davvero emozionante. Non ti nego che ho speso bei soldini sull’isola, tra anelli in vetro soffiato, gingilli vari che ancora conservo, e ragli per gli amici!
Vedere come riescono a plasmare il vetro è affascinante!