Iniziamo il racconto del nostro viaggio in fuoristrada in Oman! Vi abbiamo già illustrato il nostro itinerario, deciso ed organizzato in completa autonomia, ed ora partiamo!
Giorno 1
Il primo giorno è stato interamente di viaggio: partiamo alla mattina da Milano Malpensa e, dopo uno scalo nell’elegante aeroporto di Abu Dhabi, atterriamo a Muscat alla sera. Dopo aver scongiurato lo smarrimento di una delle valigie, con un taxi arriviamo rapidamente nel comfortevolissimo hotel Hormuz Grand di Muscat e andiamo a nanna.
Giorno 2
La giornata inizia con una piacevole colazione a bordo piscina. Poi partiamo con il nostro fuoristrada, diretti verso Sud: dedicheremo questa prima giornata omanita a uno dei “must” di ogni viaggio in Oman, cioè i wadi. Il wadi è la valle che ospita un corso d’acqua a carattere non perenne: più o meno stretto e profondo, questa sorta di canyon viene scavato dallo scorrere dell’acqua. All’interno del wadi può esserci un fiume o più frequentemente un torrente, le cui dimensioni e la cui portata possono variare moltissimo in base al clima. Può capitare, in occasione di forti piogge, che il torrente si ingrossi a tal punto da creare delle inondazioni: si tratta (naturalmente) di eventi poco frequenti, ma comunque possibili anche qui in Oman, in particolare nelle regioni montuose.
Wadi Shab
Il wadi a cui siamo diretti di chiama Wadi Shab. Si trova a circa due ore d’auto da Muscat, cosa che lo rende un’ottima meta per una gita in giornata, è ben segnalato lungo l’autostrada Muscat-Sur ed è molto semplice da raggiungere. Svoltando a destra all’uscita, si raggiunge un’ampia area di parcheggio dove troverete ad accogliervi delle capre. Le capre omanite sono curiose e smaliziate: continuamente alla ricerca di qualcosa di vagamente commestibile, possono diventare piuttosto invandenti… una addirittura si è infilata sul sedile posteriore di un’auto nel tentativo di sgraffignare il cibo al passeggero!
Purtroppo, i piloni dell’autostrada tagliano a metà l’imbocco del wadi; superata questa prima impressione, però, presto il wadi conquista. Dal parcheggio alcuni intraprendenti omaniti offrono un passaggio sull’altra riva al prezzo di 1 OMR A/R. Da lì il percorso si incammina in un palmeto, prosegue senza grosse difficoltà lungo gli aflaj (i famosi canali di irrigazione omaniti, patrimonio dell’UNESCO) fino a raggiungere una zona di rocce dove si risale il wadi. Ad un certo punto, dopo una mezz’ora di camminata, vi troverete davanti ad un’unica opzione, se volete continuare: immergervi nelle acque del wadi. La temperatura dell’acqua a dicembre è piacevole e il clima caldo senza essere torrido: un’ottima stagione per esplorare l’Oman. Ricordatevi di portare una borsa waterproof dove chiudere elettronica, documenti e affini e di indossare scarpe adatte a camminare nell’acqua e sulle rocce, che sono ricoperte di alghe e molto scivolose.

Ci addentriamo nel wadi, in alcuni punti camminando nell’acqua e in altri nuotando. Alla fine raggiungiamo una zona in cui le rocce si chiudono lasciando solo una piccola fenditura. Ci infiliamo nella fenditura, nuotiamo a tentoni con la testa tra le rocce e, dopo qualche decina di metri, arriviamo all’interno di una grotta con una cascata! In genere il livello dell’acqua è tale da permettere il passaggio attraverso la fessura di rocce tenendo la testa emersa; il passaggio è molto stretto per cui si passa uno alla volta e non si riesce a portare con sé borse: vi consigliamo di lasciare le vostre cose su una delle rocce senza troppi timori. Da quello che abbiamo letto e poi verificato sul posto, in Oman la criminalità è quasi inesistente.
Il percorso all’interno di Wadi Shab è molto suggestivo, soprattutto se si arriva alla grotta. La bella passeggiata è poco impegnativa e piacevole, con molti punti dove fermarsi per un picnic (o, se vi siete portati da casa tappeto e capretto, per un barbecue da veri omaniti). Continuando nella risalita del wadi, si raggiungono punti molto panoramici (ed instagrammabili) sulle rocce. Le acque del wadi, incredibilmente turchesi e limpide, fanno concorrenza ad alcuni dei mari più belli del globo (almeno secondo noi). La grotta segreta è poi la chicca di tutto il percorso: sul fianco della cascata una corda permette di arrampicarsi al di fuori e sopra la grotta, da dove si può raggiungere un’ulteriore pozza (noi non ci siamo andati).












Dopo aver esplorato questo bellissimo wadi, abbiamo mangiato i nostri panini seduti ad asciugare sulle rocce. Sulla via del ritorno abbiamo incontrato parecchi turisti e molti omaniti intenti a fare un picnic (era venerdì): i profumi di carne alla brace nell’aria erano realmente squisiti. Inoltre, nella parte più profonda del canyon, ad un tratto abbiamo sentito il canto di un uomo provenire dall’alto: non sappiamo cosa dicesse né se si trattasse di un canto religioso o meno, ma è stato quasi mistico sentire la sua voce baritonale rimbalzare tra le rocce e riverberare sull’acqua.
Wadi Tiwi
Nel pomeriggio decidiamo di esplorare un altro wadi poco distante, wadi Tiwi. Questo wadi è decisamente differente dal vicino wadi Shab: per raggiungere la profondità del wadi si guida attraverso strette strade in salita che attraversano villaggi e piantagioni di datteri. Al termine della strada si raggiunge il villaggio di Mibama, da dove parte un percorso di trekking di 2-3 ore per raggiungere una pozza. Noi, per motivi di tempo, non siamo riusciti ad esplorare interamente il wadi, che comunque ci è piaciuto per i pochi turisti e per gli scorci caratteristici all’interno dei villaggi. La strada, che procede arrampicandosi su uno dei versanti del wadi, offre in molti punti una bella prospettiva sulla valle.




A metà pomeriggio risaliamo in fuoristrada e guidiamo verso Muscat; arriviamo in prossimità della città verso sera. La strada che arriva da Sur scende con alcuni tornanti dalla montagna e ci offre uno spettacolo incantevole su Muscat: la Grand Mosque, illuminata d’azzurro e giallo dorato, si eleva imponente e sovrasta l’intera città, come a vegliarla. Alcune moschee più piccole spuntano illuminate qua e là, più timide e docili.
Il primo giorno in Oman ci regala grandi emozioni e paesaggi incredibili. Due colori, anzi tre, dominano i nostri occhi. L’azzurro, puro, incontaminato delle acque del wadi. Il bianco delle rocce baciate dal sole. Il verde prepotente delle palme che all’improvviso spuntano abbeverate da poche gocce d’acqua. Il primo giorno in Oman si conclude e noi, paghi delle avventure vissute, ci prepariamo ad un nuovo giorno.
Qui trovate il video della prima tappa in Oman dal nostro canale YouTube: Enjoy!
:::Info pratiche:::
Dormire: abbiamo alloggiato presso Hormuz Grand Radisson Collection perché abbiamo trovato un’offerta conveniente su Booking. L’hotel si trova in periferia, in posizione comoda per l’aeroporto; è molto confortevole ed elegante, con servizi di alto livello.
Mangiare: la nostra tariffa comprendeva un trattamento di mezza pensione, pertanto abbiamo cenato presso il ristorante dell’hotel, che propone una cena buffet con piatti internazionali e locali. Se a cena il buffet, seppur buono, delude un po’ le aspettative, a colazione il buffet è ottimo! Per il pranzo, abbiamo mangiato a picnic dei panini (preparati con il gentile contributo del buffet mattutino dell’hotel…)
Vestirsi: sebbene gli omaniti siano molto tolleranti, alle donne consigliamo di indossare un costume intero con sopra dei pantaloncini per nuotare nel wadi.
Guidare: 352 km percorsi. Strada asfaltata. Per inoltrarsi in Wadi Tiwi bisogna percorrere circa 10 km A/R di strada stretta e ripida. In questi sentieri, pur asfaltati, si passa all’interno di villaggi e piantagioni, dove passa appena un fuoristrada e dove ci si trova a dover fare parecchie manovre quando si incontrano altre auto (cosa che capita spesso).
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Non so se sono più stupita dal fatto che possono esserci inondazioni in una terra caldissima come l’Oman o che la gente faccia il barbecue nei pressi dei wadi ahahah Comunque dev’essere stata un’esperienza interessantissima.
Anche noi siamo rimasti stupiti dalla faccenda delle inondazioni! Eppure è proprio vero…
L’Oman ce l’ho in testa ormai da almeno un annetto, e post come il tuo mi fanno venire più voglia che mai di visitarlo!
Alcuni wadi che ho visto in foto mi hanno affascinato moltissimo, e con questo post me lo hai riconfermato. Non vedo l’ora di visitarli, e questa guida sicuramente sarà utile ^^
Giulia siamo felici di esserti stati utili! Ma, come si dice, stay tuned perché abbiamo in programma la pubblicazione di una vera e propria guida ai wadi dell’Oman scritta insieme ad altri super blogger!
Avevo sentito spesso parlare dell’Oman e dei wadi senza approfondire ed ora dal vostro racconto ne sono rimasta totalmente affascinata. I consigli pratici per organizzare la visita sono preziosi.
Grazie Laura, siamo felici di averti affascinato e anche che tu abbia trovato utili i consigli pratici.
Ma è interessantissimo! Non conoscevo il concetto di “wadi” e a leggervi paiono proprio una meraviglia degna di essere immortalata in foto, video o attraverso le parole di chi se li è trovati davanti. Chissà che emozione..!
E’ stato davvero emozionante, soprattutto nuotare nella grotta segreta. I wadi sono davvero oasi inaspettate
Ne ho sempre sentito parlare, ma non avevo mai approfondito cosa fosse e come fosse un wadi.. Ottimo articolo.. non nascondo il fatto che mi piacerebbe molto avventurarmi nell’Oman.. speriamo presto! Ora leggo anche gli altri post!
Grazie Federica, siamo contenti di averti incuriosito
Meraviglioso il vostro spirito di iniziativa! Ora vado a leggermi anche il percorso che avete fatto! L’Oman mi attira moltissimo!
Grazie Veronica!
Molto Interessante questo articolo e l’itinerario. Quando sono stata in Oman, tanti anni va, non riuscivo a capire tutti questi wadi e per organizzare il viaggio ci ho messo un pò. Hai fatto benissimo a spiegarli in modo così preciso. A dire il vero io non ricordo quali Wadi ho visto, ma anche noi siamo andati in quella zona e poi siamo stati ancora più a sud.
Complimenti per il coraggio di organizzare in piena autonomia un viaggio in un Paese non così turistico , e di percorrere il wadi nel corso dell’acqua fino ad insinuarvi nel passaggio stretto che conduce alla grotta. Adoro questo genere dI cose e per un certo tempo ho praticato la speleologia. Una grotta che sI apre larga ed incontaminata dopo un passaggio angusto è sempre un’emozione unica.
È quando ho letto della cascata che mi sono proprio emozionata! Ultimamente sento tanti amici, più o meno stretti, che organizzano viaggio in Oman, ma dubito fortemente che qualcuno di loro sappia cosa è un wadi…posso sicuramente rivendermi questa chicca ?
Grazie della spiegazione perché non avevo la minima idea di che cosa fosse un wadi (nella mia totale ignoranza pensavo significasse “deserto” O_o;).
Super interessante, grazie! Mi ha fatto ridere il passaggio “se vi siete portati da casa tappeto e capretto, per un barbecue da veri omaniti” perché mi sono immaginata l’omanita con tappeto e capretto a spalle nel wadi per trovare il posto perfetto per la grigliata ahahah
Paola la scena era proprio quella! All’andata un po’ li abbiamo presi in giro con il tappeto, ma al ritorno sentendo il profumino della carne alla brace ci siamo ricreduti: sono dei grandi!
Che bella questa spiegazione sui Wadi! Non avevo mai capito bene cosa fossero e come funzionassero. Un articolo davvero utile il tuo, grazie mille per le info. Terrò a mente soprattutto la sacca waterproof per metterci dentro tutto l’occorrente durante la traversata!
Siamo contenti che il nostro articolo ti sia stato utile 🙂
Siete molto avventurieri! Io non ho mai organizzato un viaggio così in completa autonomia…segno tutti i vostri consigli nella speranza di organizzare presto un bel viaggio come il vostro!
A noi piace molto organizzare in autonomia i nostri viaggi perché ci permette di cucirceli addosso. E poi una bella fetta di divertimento, per noi almeno, sta proprio nella fase organizzativa. Se proverai mi raccomando facci sapere se ti è piaciuta l'”autogestione” 😉