valle varaita trekking

Escursione a Rocca Senghi, in Val Varaita

La prima cosa che abbiamo fatto, finito il lockdown, è stata un’escursione in montagna. Dopo mesi in casa, non avevamo più l’allentamento dei trekking della Patagonia, perciò abbiamo scelto un percorso semplice e breve, ma con grandi soddisfazioni quanto a panorami.

La nostra escursione

Partiamo da Sant’Anna di Bellino in Val Varaita (Piemonte) e fin da subito, alzando lo sguardo verso destra, la nostra destinazione si erge gigantesca: è Rocca Senghi, protuberanza rocciosa tanto maestosa quanto elegante che, secondo la leggenda, è lì a seguito di una diatriba tra Dio e il Diavolo.

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Siamo già stati qui a Bellino in inverno e la Rocca era sempre là, parte di un panorama che ci è divenuto in qualche modo famigliare, ma ogni volta ci limitavamo a farle un breve saluto lasciandola alle nostre spalle. Eppure, il desiderio di salirci almeno una volta ce lo avevamo dal primo incontro.

La giornata è splendida: non una nuvola, un cielo blu da spaccare gli occhi ed il sole impietoso a bruciare la pelle. Siamo pronti a conquistare la vetta. Imbocchiamo il sentiero che porta verso il vallone Vallanta di Rui e, poco dopo, deviamo verso destra per raggiunge grangia Cruset (2000 m circa). Arrivati alla Grangia (una grangia è un piccolo borgo rurale) ci fermiamo ad assaporare atmosfere antiche e la vista mozzafiato che si crea mescendo i tetti della borgata all’imponente vista della rocca.

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Da qui, il percorso si fa più ripido: abbandoniamo il sentiero seguendo le indicazioni per la via ferrata e deviamo a destra in direzione della rocca procedendo sul sentiero che incide i ripidissimi prati sotto la massa rocciosa. La grangia Cruset si allontana dalla nostra visuale sempre più piccola e lontana, mentre a sud iniziano a palesarsi le alte cime confinanti con la valle Maira. Dopo una ripida salita (con annessa sudata) arriviamo su una balza di massi accatastati; ci godiamo la bizzarra location e riprendiamo a salire verso la seconda balza rocciosa. Seguendo le indicazioni, diagonalizziamo ed affrontiamo una serie di tornanti ravvicinati.

A quota 2300 metri ci troviamo faccia a faccia… sostanzialmente… con il culo della rocca: nuda roccia levigata dalle intemperie dove parte la famosa via ferrata di Bellino; ma noi continuiamo sulla morbida erba… su su per il pendio. Lo zig-zag procede faticoso per un buon pezzo, ma ci concede un punto di sosta adrenalinico e panoramico presso uno sperone laterale. Ci sediamo, filosofeggiamo e riprendiamo fiato. Riprendiamo a salire… e faticare. Il vento diventato freddo per l’altitudine, asciuga il nostro sudore facendoci rabbrividire. Siamo fuori allentamento e così cominciamo a rallentare ed di brutto. Dopo un tot di tempo raggiungiamo gli ultimi tornanti e la casermetta semi diroccata divenuta (così dicono) ricovero permanente di tre stambecchi. Lì accanto c’è un tunnel scavato prima della seconda guerra mondiale: non possiamo non tentare l’esplorazione. Entriamo dentro armati solo delle luci dei telefoni, ma presto dobbiamo rinunciare all’esploraziome; peccato, e dire che sapevamo di questa galleria ed abbiamo lasciato a casa le torce… insieme al bionocolo… mannaggia.

A questo punto, giriamo attorno alla rocca: il panorama dell’alto vallone Rui è davvero bello. Arriviamo all’ultima salita, la più spettacolare ed adrenalinica: una minuscola via si arrampica sulla roccia a strapiombo sul verde per gli ultimi metri che ci separano dalla meta.

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Ancora un po’ di fatica e raggiungiamo infine la vetta di Rocca Senghi, a 2450m. Raggiungiamo la croce di vetta, il panorama è superlativo. Ci sediamo su una roccia, lo sguardo si perde lungo la valle. Mangiamo i nostri panini, filosofeggiando come sempre quando raggiungiamo una cima. Il sole picchia ma c’è anche un venticello freddo che ci fa rimpiangere di un avere con noi un thermos di roiboos.

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Infine scendiamo, ripromettendoci di tornare con imbracatura per fare la ferrata. Scendiamo giù verso valle senza troppa fretta ammirando i fiori di montagna, le nuvole che si muovono rapide, il cielo che è lo spettacolo più bello ed i colori che si susseguono cangianti in base alle ombre. Siamo quasi arrivati all’auto ed ecco che troviamo una marmotta spaparanzata al sole su di una grossa pietra… spettacolo nello spettacolo è la degna conclusione di questa prima camminata del 2020.

Il sentiero: note tecniche

Il percorso è semplice, ottimo per riprendere la forma.

Il dislivello è di 670 m (sola andata) per 4 Km (sola andata) di lunghezza. Si raggiungono i 2450 m senza uccidersi (forse… dipende) di fatica potendo respirare l’aria della montagna (relativamente) alta.

Un percorso non esagerato che permette di raggiungere una vetta e visitare una grangia. Peccato non sia un anello.

Il video della nostra escursione a Rocca Senghi (CN)


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2 commenti su “Escursione a Rocca Senghi, in Val Varaita

  1. Mi piace sempre tanto leggere articoli su nuovi sentieri che non conosco. Io amo camminare in montagna anche se ho un po’ i ritmi di una lumaca. Ma l’importante è divertirsi e godere di questi bellissimi paesaggi una volta raggiunta la meta. Grazie

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